Condividere la vita con un amico a quattro zampe è un’esperienza totalizzante e arricchente ma che, purtroppo, non è destinata a durare per sempre. A regalare al cane l’immortalità ci ha pensato l’arte!
Sin dalla notte dei tempi, l’uomo ha rappresentato la sua vita attraverso pitture rupestri ed incisioni, prima, e opere d’arte e interpretazioni stilizzate, poi. Quello che è emerso studiando questa enorme quantità di materiale è che le prime tracce di una convivenza tra esseri umani e quattro zampe risalgono ad almeno 32mila anni fa: addirittura, pare che il primo prototipo di guinzaglio della storia risalga al Neolitico.
I cani sono protagonisti di scene di quotidianità riprodotte da Greci, Romani, Assiri, Egizi e non è un caso che, a Pompei, accanto ai calchi degli esseri umani rimasti imprigionati dalla violenza dell’eruzione che ha sepolto la città nel 79 d.C., compaia anche quello di un cane.
Un rapporto antico, dunque, da sempre coltivato non solo in termini di utilità, ma anche di affetto e complicità. Ed è per questo che l’arte pullula di intrepidi, buffi e indimenticabili protagonisti a quattro zampe.
I cani nell’arte antica
Diversi secoli prima di Cristo, Omero ha raccontato la storia di Ulisse e del suo fedelissimo Argo: il primo a riconoscerlo dopo il suo ritorno a Itaca sotto mentite spoglie; felice di rivedere il suo padrone al punto di morire, letteralmente, di gioia, ormai anziano e malandato. Millenni prima di quest’opera epica, gli Egizi avevano rappresentano i loro quadrupedi con zampe affusolate, musi appuntiti e una fisionomia che ricalcava perfettamente quella delle raffigurazioni dell’epoca; animali molto diversi da quelli che conosciamo oggi. Ancora, in Mesoamerica (America centrale e latina), il cane ha a lungo rivestito un ruolo molto particolare: era il traghettatore delle anime che aiutava i morti a raggiungere l’aldilà, tanto da apparire nelle scene dell’oltretomba delle civiltà Maya e Azteca e da meritare, in alcuni casi, una vera e propria sepoltura rituale (purtroppo, però, pare che a volte venisse sacrificato o seppellito vivo per assolvere a questo compito).
Facendo un balzo temporale, il ruolo del cane nel Medioevo è stato molto variegato: simbolo di fedeltà, era il compagno leale delle vedove, delle coppie appena sposate e dei ceti sociali più abbienti che ne sfruttavano il talento durante la caccia, come testimoniano tantissimi dipinti del tempo. Con il passare dei secoli, l’intensità del rapporto tra uomini e quattro zampe è cresciuta sempre di più. Nobiluomini e nobildonne del Rinascimento hanno viziato i propri amici e pretesto che venissero immortalati nei loro ritratti d’autore, fino ad arrivare al XVIII secolo in cui i cani hanno meritato per la prima volta opere d’arte da unici protagonisti.
Proiettandoci verso l’età moderna, si è cominciata ad apprezzare anche la buona influenza che questi animali avevano sui piccoli di casa: tantissimi quadri d’epoca ritraggono famiglie con cuccioli al seguito oppure bambini che giocano con i propri cagnolini. Quello che è cambiato maggiormente nell’approccio con i nostri pelosi, volendo fare un paragone con l’età contemporanea, è probabilmente il livello di consapevolezza e di conoscenze che abbiamo maturato sul mondo animale e che oggi, forse, diamo quasi per scontato (anche se c’è sempre da imparare!). D’altronde, le leggi in materia di benessere animale sono recentissime!
I cani nell’arte moderna
Ai giorni nostri si può dire che cani ed esseri umani guardino praticamente nella stessa direzione. Dal Rapporto Eurispes 2022 è emerso che il 44,7% del campione di italiani presi in considerazione ha affermato di possederne almeno uno, senza contare i possessori di gatti e di altri animali domestici o non convenzionali. Insomma, affacciandoci all’ingresso delle case dei nostri connazionali è davvero molto probabile incrociare lo sguardo di un compagno di vita a quattro zampe. Ed è proprio per questo che le arti figurative del nostro tempo sono ricchissime di tributi ai nostri amici. Disegni, pitture, quadri, murales, sculture, street art, stencil e persino riproduzioni in serie di ogni forma e tipologia hanno come soggetto il mondo animale e, in particolare, quello canino.
Con la nuova generazione di tattoo artist, i nostri coinquilini pelosi possono anche diventare un simbolo permanente da imprimere sulla pelle e portare sempre con noi. E non mancano le ispirazioni hi-tech e futuristiche che regalano ai cani sembianze fantascientifiche di robot e strani cyborg.
Gioielli a quattro zampe
Dando uno sguardo a 360 gradi all’arte contemporanea, anche molti gioielli e accessori artigianali possono essere considerati delle vere e proprie opere tributo per i nostri amici: sono tantissimi i brand che si sono lasciati ispirare da sagome canine e rappresentazioni stilizzate e non poteva mancare il nostro contributo!
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