Se al passaggio di un’ambulanza o di un’auto della polizia il tuo cane comincia ad ululare al suono delle sirene, sappi che siete in ottima compagnia!

Sono tantissimi, infatti, i quattro zampe che in queste situazioni si lanciano in un vero e proprio concerto corale… tantissimi, ma non tutti. Esistono famiglie che non hanno mai osservato un comportamento del genere nel loro amico, altre ne hanno fatto esperienza soltanto in alcune fasi della vita (magari durante la crescita). Insomma, il panorama è variegato e non c’è una regola precisa che coinvolga tutti gli esemplari che abitano le nostre case. Statisticamente, però, ci sono alcune razze che appaiono particolarmente predisposte a questa “usanza”, come gli Husky. Come mai?

Una buffa abitudine

Perché il cane ulula alle sirene?

Partiamo innanzitutto da un assunto: i sensi dei nostri animali sono molto diversi dai nostri. Sappiamo, ad esempio, che i cani percepiscono differentemente i colori e che vedono molto meglio di noi al buio; anche l’udito è molto più sviluppato del nostro se solo pensiamo che riescono a percepire suoni fino ad un intervallo di 40-60mila Hz, contro i 20mila “umani”. Ed è proprio per questo che i nostri coinquilini pelosi riescono a udire rumori e suoni per noi inavvertibili. Ma quali sono quelli che li rendono suscettibili a quel buffo ululato?

Nemmeno su questo possiamo dare una regola precisa: alcuni cani ululano alle sirene dell’ambulanza, dei pompieri o della polizia, altri vengono sollecitati dalle campane delle chiese o stizziti dal gracchiare del citofono.

Questo succede perché quel particolare stimolo uditivo risuona come un “memo” istintivo del richiamo del branco, qualcosa che affonda le radici nelle origini più antiche della vita stessa dei nostri amici che, come sappiamo, discende direttamente dai lupi grigi ed è conseguenza della domesticazione (e della selezione) operata dall’uomo. La risposta canina non è uniforme: l’ululato, per qualcuno, può diventare un pianto, un ringhio, uno strano latrato a seconda di quello che vuole essere comunicato. Insomma, è tutta una questione di richiamo, come se il nostro amico volesse dire ad altri simili (o anche ad altri animali o umani): “Io ci sono, io sono qui”. Questo accade perché il suono della sirena ha frequenze simili a quelle di un ululato che, a sua volta, ha la funzione di “segnalazione”: per i lupi, ad esempio, può essere un avvertimento di pericolo per il branco! Ecco perché non stupisce che le razze maggiormente predisposte a questo comportamento siano le nordiche (Alaskan Malamute e Siberian Husky).

È necessario intervenire?

Il web è pieno di video divertenti di cani che ululano nelle più strane occasioni. Anche la mascotte LabArt Dog, su Instagram, ha dato spettacolo. Ma ci sono situazioni in cui questa “tradizione canina” può anche rivelare o diventare un problema.

Immaginiamo, ad esempio, di essere i vicini di una famiglia il cui cane si ritrova spesso a fare “concerti”, magari favorito dalla presenza di ospedale nelle vicinanze: la vita potrebbe diventare impossibile.

Va detto che è sempre sbagliato remprimere un istinto naturale, fin quando sano e “sopportabile”: l’intervento esterno va preso in considerazione soltanto in contesti in cui questo gesto diventi un reale grattacapo oppure si accompagni a comportamenti negativi (ad esempio, dopo aver ululato il cane fa i bisogni in casa o ringhia ai padroni).

La tecnica migliore per andare a regolarizzare il suo comportamento è ignorarlo negli esatti momenti in cui l’ululato è più forte: in questo modo gli viene comunicato che non riesce ad attirare l’attenzione come vorrebbe; il rischio, altrimenti, è che il cane si abitui ad essere considerato in questi contesti, fosse anche in negativo! Al rovescio della medaglia, d’altronde, non si può nemmeno utilizzare la carezza o il conforto come deterrente perché, come abbiamo analizzato nell’articolo dedicato, si trasformerebbe in una pessima idea a base di rinforzo positivo.

Come accennato, potremmo anche ritrovarci nella situazione in cui il nostro cane ulula apparentemente senza motivo. Questo potrebbe voler dire due cose: che sente rumori che noi non possiamo percepire o che, al contrario, è semplicemente in cerca di attenzioni; in quest’ultimo caso, a meno che non ci siano situazioni di emergenza che meritano una nostra valutazione, siamo davanti ad evidenti problemi comportamentali.

Dietro un gesto del genere messo in atto quando usciamo, ad esempio, potrebbe celarsi una eccesiva ansia da separazione. Per risolverla, prima di chiamare un esperto, un educatore o un comportamentalista, possiamo provare a tenere il più possibile “impegnati” i nostri amici con dei giochi appositi (come il kong, dove nascondere qualche bocconcino goloso), l’aiuto di un dogsitter o anche ricorrendo ad un asilo nel caso in cui le ore da spendere in solitudine siano, effettivamente, troppe da sopportare quotidianamente. Perché anche i cani possono ammalarsi di depressione!