Condividere la vita con un cane è un’esperienza a 360 gradi, che coinvolge qualunque tipo di emozione. Gioia, allegria, complicità, certo, ma anche preoccupazione, senso di protezione, apprensione. E possono sorgere spontanee tante domande, tra cui: quando è davvero impossibile fare a meno del collare elisabettiano?

Oggi cerchiamo di rispondere proprio a questo quesito, per risolvere qualunque tipo di dubbio ed offrire un supporto pratico… e psicologico!

Cos’è un collare elisabettiano?

Collare elisabettiano: quando è impossibile farne a meno

Innanzitutto chiariamo le idee su questo “strano” aggeggio: si tratta di un presidio medico-veterinario di forma troncoconica che viene utilizzato non solo per i cani, ma anche per i gatti ed altri pet non convenzionali per evitare che raggiungano determinate parti del corpo interessate da ferite, punti di sutura o infezioni purulente.

Questo collare così buffo – e così mal tollerato dai nostri amici a quattro zampe – si aggancia, tramite una serie di asole, al collo dell’animale, talvolta sfruttando il collare di sempre, un cordino o un qualunque tessuto (come una garza) che aiuti a mantenere meglio la tenuta.

È facile immaginare da dove derivi il suo nome: basta andare con la mente indietro nel tempo all’abbigliamento aristocratico dell’epoca elisabettiana (tra il XVI e XVII secolo) e alle pomposissime gorgiere, quei colletti plissettati che cingevano il collo di uomini e donne dell’alta società.

 

Collare elisabettiano: a cosa serve davvero

Il collare elisabettiano, in sostanza, si propone come rimedio a comportamenti del cane che potrebbero risultare catastrofici per la guarigione di una ferita, per la condizione della pelle in caso di dermatiti allergiche e desquamazioni o, addirittura, per la buona riuscita di un intervento. In molti casi, infatti, il fastidio può portare ad una intensissima sensazione di prurito che si può tradurre in eventi nefasti, come lo strappamento dei punti di sutura.

Insomma, certamente tutte situazioni particolari in cui, temporaneamente, bisogna adottare delle contromisure.

Il problema risiede nel fatto che questo dispositivo è molto ingombrante, difficile da indossare – soprattutto per diversi giorni consecutivi -, portando gli animali persino alla depressione e all’anoressia. Ecco, quindi, qualche consiglio utile da seguire.

Modelli e alternative

Di solito, i collari elisabettiani si presentano come un grande cono di plastica trasparente e risultano spogli, poco “accoglienti” e troppo rigidi. Per anni abbiamo dovuto accontentarci di questo dispositivo così com’era ma oggi, fortunatamente, esistono diverse alternative: tra tutte, da menzionare i collari morbidi, imbottiti e rivestiti di tessuto o addirittura gonfiabili che funzionano allo stesso modo ma che sono decisamente più facili da tollerare.

Disponibili in commercio anche alcuni modelli in nylon flessibile ed imbottito che sembrano dei normalissimi collari per uso quotidiano, semplicemente più larghi per impedire al cane di poter flettere il collo. Da prendere in considerazione, sempre con il parere del veterinario e in base allo specifico carattere del proprio cane, anche le cosiddette “tute” (o “vestiti di recupero“), che riescono a sostituire il collare ma possono risultare anche più costrittive.

Bisogna ricordare che la prescrizione di un dispositivo di questo tipo, da parte del veterinario, è esattamente come la prescrizione di un farmaco: in alcune situazioni, non è possibile evitarne l’utilizzo e bisogna armarsi di tanta pazienza per aspettare che il nostro cane, con il tempo, si abitui; facendo tutto il possibile per regalargli delle giornate serene, confortevoli e libere da traumi.

Come abituare il cane al collare elisabettiano

Ma come agire, allora?

La cosa migliore è evitare di togliere il collare elisabettiano troppo spesso (magari solo in passeggiata), offrire supporto attivo sistemando ciotole e cuccia in luoghi liberi da ostacoli e facilmente raggiungibili e cercare di associare il dispositivo ad un’esperienza positiva, magari con l’aiuto di qualche biscottino goloso. Già dal secondo giorno, anche gli urti vicino ai mobili di casa smetteranno di essere un problema ed il cucciolo riuscirà ad organizzarsi in base alle sue nuove misure!