In un’epoca in cui informarsi è diventato facile e immediato, sembra quasi incredibile che molti retaggi del passato sopravvivano e ancora si inseriscano nel pensiero comune. Sono tantissimi gli studi condotti sulla convivenza in sicurezza delle donne in gravidanza con i propri animali domestici; eppure, in contesti del genere, ogni anno continuano a verificarsi tristi episodi di abbandono.
Sono tante, perciò, le cose da conoscere e da condividere con gli altri affinché questa “voce di popolo” cessi di fare danni: perché se è vero che, da un lato, è necessario prendere delle minime precauzioni, è anche vero che un amico a quattro zampe è persino in grado di avere un’influenza positiva, calmante e rilassante su una mamma in attesa!
Al sicuro con il proprio cane… e non solo!
Secondo le stime Euromonitor di un paio di anni fa, ogni famiglia italiana possiede in casa almeno un animale: i numeri maggiori riguardano i pesci (30 milioni di esemplari), seguiti da uccelli (12,8 milioni), gatti (7,3 milioni), cani (7 milioni), piccoli mammiferi (1,8 milioni) e rettili (1,3 milioni). Uno scenario molto denso e delicato in cui diventa fondamentale fare corretta informazione.
Al netto delle ovvie raccomandazioni di igiene, salute e prevenzione, c’è da dire che piccoli roditori (come criceti e conigli), pesciolini e cani non rappresentano un pericolo per una donna in gravidanza, anzi: la passeggiata pomeridiana con il proprio quattro zampe può essere un’ottima “scusa” per mantenersi in forma, garantirsi un rilassante contatto quotidiano con la natura e migliorare l’umore (e la circolazione). In questi mesi si può persino osservare un rafforzamento del rapporto tra cani e padroni. Le uniche precauzioni?
Una corretta detersione quotidiana, una regolare protezione dai parassiti esterni (pulci, zecche etc), un corredo vaccinale completo e una eventuale sverminazione (in caso di cuccioli o di esami delle feci positivi). Insomma, parliamo della normale prassi seguita di default per i nostri amici!
Va anche puntualizzato che la stragrande maggioranza delle malattie che possono essere contratte dai nostri coinquilini pelosi (o squamati) è specifica delle specie colpite, per cui non si corrono rischi di sorta.
Il gatto e la toxoplasmosi
L’unica patologia che può realmente essere trasmessa alla mamma e al bimbo che porta in grembo è la toxoplasmosi ma, anche in questo caso, ci sono semplicissimi accorgimenti che si possono mettere in pratica e che, in realtà, sono automatici quando si condivide il quotidiano con un animale.
La toxoplasmosi è una malattia infettiva che, effettivamente, può nascondere alcuni rischi per il nascituro. Ma si trasmette attraverso le feci dei gatti, soprattutto randagi (o anche di pecore e agnelli)! Inoltre, da una ricerca condotta in Svizzera si è riscontrato che un adulto su due le è diventato immune senza nemmeno rendersene conto, poiché già entrato in contatto in precedenza con il parassita responsabile dell’infezione. In ogni caso, il gatto non è l’unico potenziale veicolo per la patologia e non va, perciò, demonizzato.
L’Istituto Superiore di Sanità ha fatto chiarezza sulla faccenda: bisogna evitare di mangiare carne poco cotta e lavarsi le mani tutte le volte che la si maneggia, facendo attenzione a non toccarsi mucose di bocca e occhi anche dopo aver fatto giardinaggio o essere venute in contatto con frutta e ortaggi freschi (che vanno sempre ben lavati); una buona abitudine può anche essere quella di far pulire la lettiera del proprio gatto da qualcun altro o, in alternativa, utilizzare dei guanti. Ma non c’è da preoccuparsi per gli amici “casalinghi” alimentati con prodotti sicuri: le cisti del parassita, infatti, si schiudono dopo tre giorni in ambienti ad alta umidità, per cui basta seguire le normali abitudini quotidiane d’igiene. Il problema può essere rappresentato, invece, dai gatti randagi che è più facile che s’infettino cacciando uccelli, topi e altre prede contaminate.
In caso di contagio, ad ogni modo, si ricorre ad una terapia antibiotica mirata che offre ottime garanzie di successo.
Cani e gravidanza: un valido aiuto contro la depressione
Dalle ricerche condotte dagli esperti, vivere la gravidanza con un cane significa continuare a mantenere le proprie abitudini, svolgere una moderata e piacevole attività fisica, ridurre la possibilità di fare l’esperienza di una nascita prematura e, in sostanza, assicurarsi di tenere lo stress e la depressione sotto controllo grazie alla continua produzione di ossitocina, comunemente nota come “ormone dell’amore”.
I nostri amici sono anche in grado di difenderci e di farci sentire più al sicuro. E, spesso, diventano dei veri e propri “baby sitter pelosi” per i nuovi arrivati!