Quando si sceglie un capo “economico e veloce” per il nostro cane, è facile farsi ingannare dall’apparenza e dal prezzo basso. Ma dietro a quei maglioncini sintetici da fast fashion si nascondono numerosi problemi — alcuni operativi, altri più profondi — che è importante conoscere. Ecco un elenco dei principali svantaggi:
1. Scarsa traspirazione e rischio di irritazioni cutanee
I tessuti sintetici (poliestere, acrilico, nylon) non “respirano” come le fibre naturali. Questo significa che l’umidità, il calore e il sudore corporeo del cane possono restare intrappolati tra pelle e stoffa, generando un microambiente umido sgradevole.
Nei casi più estremi, questo può favorire irritazioni, sfregamenti, arrossamenti o dermatiti, soprattutto in soggetti con pelle sensibile.
In condizioni di caldo, il cane può “soffocare” sotto il tessuto, anziché beneficiare dello strato protettivo.
2. Sporcizia, odori e trattenimento di cattivi odori
Alcune varianti di tessuto sintetico tendono a “catturare” gli odori più facilmente, se non lavate con regolarità.
La pulizia può essere meno efficace: certi composti chimici usati nei trattamenti del tessuto (antimacchia, antiodore, ritardanti di fiamma) possono residuare e rendere difficile eliminare del tutto gli odori persistenti.
3. Rilascio di microplastiche
Ogni volta che un capo sintetico viene lavato, piccole fibre plastiche si distaccano e finiscono nelle acque reflue. Queste microplastiche possono superare i sistemi di depurazione e giungere nei corsi d’acqua, nei laghi, nei mari.
Nel contesto del fast fashion, con lavaggi frequenti e capi scadenti, il rilascio può essere particolarmente significativo.
Queste microplastiche non degradano facilmente e si accumulano nell’ambiente, contribuendo all’inquinamento plastico globale.
4. Scarsa durata e usura rapida
Per contenere i costi e accelerare la produzione, i maglioncini fast fashion spesso non sono progettati per durare: cuciture fragili, fili che si sfilacciano, elasticità che si perde presto.
Un cane attivo, che corre, si rotola o passa tra cespugli, può facilmente stressare il capo, provocandone la distruzione.
In breve tempo, il capo perde forma, colore e funzionalità, finendo spesso tra gli “usa e getta”.
5. Sicurezza: bottoni, decorazioni, parti facilmente rimuovibili
Molti modelli includono elementi decorativi (bottoni di plastica, applicazioni, paillettes) che possono staccarsi con facilità.
Il rischio che il cane mastichi o ingoi queste parti è concreto.
Filati sciolti o cuciture deboli possono diventare “strumenti” per il cane che cerca di strapparsi il capo, causando ferite o ingesti indesiderati.
6. Impatti ambientali e chimici non visibili
La produzione di fibre sintetiche richiede materie prime derivate dal petrolio, con un elevato dispendio energetico e emissioni di CO₂.
Le industrie tessili del fast fashion spesso impiegano sostanze chimiche tossiche nei processi di tintura e finissaggio (tessuti antimacchia, trattamenti anti-piega, resine). Alcuni di questi residui possono essere adulterati da formaldeide, ftalati o altri composti nocivi.
I capi sintetici sono difficili da riciclare e hanno una biodegradabilità molto bassa: una volta scartati, rimangono nell’ambiente per decenni o più.
7. Effetto “fast fashion” anche per gli animali
Il modello fast fashion spinge al consumo rapido: capi economici, tirati fuori in continuazione, sostituiti spesso. Questo vale anche per articoli per animali.
Il risultato: spreco, smaltimento frequente, saturazione di materiali scarsi e monouso.
Il cane finisce per avere capi che vengono cambiati spesso, ma pochi che durano, con costi “nascosti” (ambientali, salute del cane, smaltimento).
8. Aspetto estetico ingannevole
Il prezzo basso e l’aspetto “carino” possono dare un falso senso di qualità: il cliente può pensare di aver fatto un buon affare, quando in realtà si tratta di un prodotto fragile e temporaneo.
Se il capo si rovina presto, si trasmette l’idea di scarso valore e credibilità anche al brand/ditta che vuole posizionarsi su materiali di qualità.
I maglioncini sintetici da fast fashion sembrano “facili, economici e variabili”, ma sotto la superficie nascondono molte criticità: dal benessere del cane (irritazioni, comfort, sicurezza) fino agli effetti sull’ambiente (microplastiche, inquinamento, rifiuti)
