Negli ultimi anni, sempre più proprietari di cani hanno sostituito il classico collare con una pettorina. I motivi di questa scelta, in generale, sono tre: sicurezza, praticità e maggiore libertà di movimento per il proprio amico a quattro zampe. Il mercato, però, oggi mette a disposizione diversi modelli e può risultare complicato orientarsi. Come fare la scelta più giusta per le proprie esigenze?

Sebbene in commercio siano disponibili pettorine di tutte le taglie e regolabili, in effetti, esistono tre categorie che le classificano in base alla sagoma: X, HY.

Ecco, quindi, una piccola guida da consultare per l’acquisto perfetto!

Non tutte le pettorine sono uguali

Pettorina ad X, H, Y: quali sono le differenze?

La pettorina, esattamente come il collare, rappresenta la connessione materiale che instauriamo con il nostro cane, uno strumento importantissimo per comunicargli attenzione, cura, sicurezza. Molti cani, anzi, associano a questi dispositivi un’estasi di gioia, perché li collegano al momento di libertà e condivisione più atteso della giornata.

Ma proprio perché ogni cane è diverso dall’altro – per fisicità e per carattere – anche ogni pettorina è un mondo a sé! Cerchiamo, perciò, di farci un’idea precisa delle varie tipologie attualmente disponibili in commercio, in modo da completare gli acquisti più giusti e pertinenti.

Pettorina a X, H, Y: tutto quello che c’è da sapere

Di base, le pettorine sono di due tipi, a H e a X, ma se ne può individuare un terzo che unisce, in qualche modo, queste due idee.

La pettorina a H, detta anche alla romana, è composta da due circonferenze legate tra loro sul dorso e sullo sterno: in pratica, il cane viene fasciato all’altezza del petto e del torace. Proprio per questa sua conformazione, l’aggancio per il guinzaglio deve necessariamente trovarsi al centro del dorso, pena la scomodità della presa. Scapole dritte, postura naturalmente corretta e niente danni a giunture e articolazioni.

La pettorina a X, invece, è probabilmente quella più conosciuta perché comunissima fino a pochi anni fa e tra le prime tipologie a comparire sul mercato. La struttura è molto semplice e di utilizzo praticamente immediato, il che la rende ancora oggi molto richiesta: in sostanza, si tratta di una sorta di collare accompagnato da due strisce di stoffa che vanno a posizionarsi dietro le zampe anteriori per ricongiungersi in alto. Facile da indossare, anche per i cani più irrequieti, quanto problematica per la postura: diversi studi, infatti, hanno dimostrato che la pressione esercitata sulle ascelle del nostro amico può portare anche a conseguenze inaspettate, poiché l’andatura della camminata viene condizionata costringendo il cane a camminare con i gomiti aperti e le ghiandole ascellari compresse.

Infine, c’è la pettorina ad Y, detta anche norvegese o svedese, che unisce le qualità migliori dei primi due tipi. Si compone di due circonferenze che fasciano il cane all’altezza del petto e del torace che si congiungono attraverso una fettuccia sottile che contiene l’anello metallico per l’aggancio del guinzaglio, in questo caso più vicino al collo. Manca, in sostanza, la terza fascia, per cui il cane è più libero e c’è maggiore controllo e manovrabilità, senza il problema della compressione che abbiamo visto con il modello a X. L’unico inconveniente potrebbe rivelarsi per i cani di taglia mini: qui, infatti, la forza agisce tutta sulla zona del petto (per questo, spesso la fascia dedicata appare imbottita).

Come scegliere la pettorina della giusta misura?

A differenza del collare, la pettorina non è così immediata da scegliere ed acquistare.

L’importante è prendere tre misure:

  • circonferenza del petto;
  • circonferenza del torace;
  • lunghezza del dorso e/o dello sterno (per quelle a H).

 

Per ulteriori dettagli vi rimandiamo alla nostra guida alle taglie!