Cani, legge e guinzaglio: cosa c’è da sapere? È davvero sempre consigliabile e obbligatorio utilizzare questo tipo di accessorio quando si è fuori casa?

Lo abbiamo detto tante volte: la relazione tra i nostri amici a quattro zampe e i dispositivi di sicurezza con cui li “vestiamo” deve essere positiva e vissuta in serenità. Un cane ubbidiente che va in passeggiata con il suo guinzaglio senza patire stress è un cane più al riparo dai rischi e dai pericoli che possono manifestarsi all’aperto, dalle automobili che sfrecciano sull’asfalto ad altri animali o passanti molesti ed invasivi.

Ma è anche vero che, in certi casi, la voglia di lasciare liberi i nostri cuccioli e vederli correre felici è tanta. Cosa dice la normativa in merito?

Parola chiave: “responsabilità”

Normativa e guinzaglio: cosa dice la legge?

Come stabilisce un’Ordinanza del Ministero della Salute (che affonda le radici sia nel codice civile che in quello penale), ogni proprietario è responsabile non solo del benessere e del controllo del proprio cane, ma anche della sua conduzione, rispondendo di eventuali danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall’animale. E questo vale anche nel caso – che, spesso, potrebbe essere utilizzato come “alibi” – in cui il pet risultasse, in quel particolare frangente, smarrito o fuggito: unica eccezione, la dimostrazione della fortuità, cioè di un evento imprevisto, imprevedibile e inevitabile.

E che succede, invece, quando a portare a spasso il cane è il dog sitter, un parente, un amico?

A scattare è la condizione di “detentore responsabile” che estende le suddette incombenze a chi lo ha con sé o in custodia, pur non essendone proprietario.

Cani a spasso: le regole

Una volta chiarite a chi vanno attribuite le responsabilità del benessere e del comportamento di un cane padronale bisogna, quindi, chiedersi quali siano le regole da rispettare fuori casa, quando si è in passeggiata.

L’Ordinanza concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani citata in precedenza fornisce anche indicazioni in questo senso.

Quando siamo in giro in aree urbane e in luoghi aperti al pubblico, la prima cosa da tenere a mente è che bisogna utilizzare un guinzaglio lungo al massimo un metro e mezzo; inoltre, bisognerebbe portare sempre con sé una museruola, morbida o rigida, da utilizzare in caso di imprevisti o su eventuale richiesta delle autorità competenti. Per questo, è fondamentale conoscere le caratteristiche psicofisiche ed etologiche (cioè, relative al comportamento) del proprio cane: solo in questo modo si può offrire a se stessi e agli altri mutua sicurezza, affidabilità e incolumità.

Si intuisce, quindi, quanto sia importante anche affidare il proprio animale solo a persone in grado di gestirlo correttamente: qualunque disagio o imprevisto, altrimenti, si trasformerebbe in un boomerang per il padrone.

E c’è di più. Perché la parola “rispetto” si applica non solo agli esseri viventi, ma anche alle aree. Chi porta a passeggio un cane in siti urbani e giardini pubblici è tenuto a raccoglierne le feci e ad essere attrezzato allo scopo.

Esistono delle eccezioni?

Insomma, in contesti cittadini e di verde pubblico, i cani vanno sempre tenuti al guinzaglio e controllati.

Esistono, però, delle eccezioni, come le aree di sgambamento in cui è previsto che gli animali vengano tranquillamente lasciati liberi; anche in questo caso, però, bisogna informarsi sul regolamento comunale di riferimento, che potrebbe essere più o meno restrittivo a seconda dei casi riguardo l’utilizzo della museruola e/o del guinzaglio.

Per il resto, è tutta questione anche di buonsenso: cani con problemi di aggressività o di comportamento, cagnoline in calore e qualunque altro contesto spinoso vanno gestiti nel miglior modo possibile e con tutte le attenzioni del caso.