L’arrivo della primavera è, forse, il momento più atteso dell’anno, quando ci si lascia alle spalle il freddo della stagione invernale e si pregusta quella sensazione di spensieratezza associata alle giornate assolate, al verde che sboccia e si declina in tanti colori e alle scampagnate da condividere con i nostri amici a quattro zampe. Proprio per questo, da oltre 10 anni, il 20 Marzo si festeggia la Giornata internazionale della felicità… e noi vogliamo guardarla attraverso gli occhi dei cani!
Quante volte ci capita di rivolgerci al nostro coinquilino peloso pensando: “Gli manca solo la parola!”. E, in effetti, quando si crea la giusta sintonia, diventa piuttosto semplice interpretarne gli stati d’animo; quando è triste, felice, confuso, dubbioso, le sfumature che leggiamo nei suoi comportamenti sanno dirci molto e si manifestano in tanti modi diversi anche a seconda del carattere e del temperamento. Ma sappiamo davvero riconoscere un cane felice?
L’ONU e la Giornata internazionale della felicità
Al contrario di molte altre celebrazioni annuali volute e/o organizzate da aziende, privati e associazioni, la Giornata internazionale della felicità è stata espressamente voluta dall’ONU. Con l’Assemblea Generale del 28 giugno 2012, infatti, si è stabilito che:
«L’Assemblea generale, (…) consapevole di come la ricerca della felicità sia uno scopo fondamentale dell’umanità,
riconoscendo l’importanza della felicità e del benessere come obiettivi e aspirazioni universali nella vita degli esseri umani di tutto il mondo e l’importanza del
loro riconoscimento negli obiettivi di politica pubblica,
riconoscendo, inoltre, la necessità di un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato
alla crescita economica che promuova lo sviluppo sostenibile,
l’eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutti i popoli:
1. decide di proclamare il 20 marzo Giornata Internazionale della Felicità;
2. invita tutti gli Stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite
e le altre organizzazioni internazionali e regionali, nonché la società civile, comprese
le organizzazioni non governative e gli individui, ad osservare la Giornata Internazionale della
Felicità in modo appropriato, anche attraverso l’educazione e l’attività di sensibilizzazione del pubblico;
3. richiede al Segretario Generale di portare la presente risoluzione all’attenzione
di tutti gli Stati membri, delle organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite e
delle organizzazioni della società civile affinché venga adeguatamente osservata.
La felicità, in sostanza, è stata interpretata come un obiettivo, un’aspirazione universale e, per questo, omaggiata attraverso una giornata internazionale che potesse fare da trampolino per iniziative, attività e campagne legate al benessere e al progresso. Un’opportunità per coinvolgere, in positivo, l’economia, la politica sociale, lo sviluppo sostenibile, le relazioni interpersonali e tra Stati.
Il progetto ha assunto connotati planetari ma affonda le radici nelle piccole cose di ogni giorno: è, oramai, assodato scientificamente che longevità e buona qualità della vita (oltre che della risposta del nostro sistema immunitario) passino per un’alimentazione sana e una quotidianità quanto più appagante e libera dallo stress possibile. E questo vale, ovviamente, per tutti: anche per i nostri amici animali.
Cani e felicità, quanto ne sai?
Nell’immaginario collettivo, un cane che scodinzola o che “ride” è un cane felice: in realtà, questa è un’approssimazione abbastanza grossolana che nasconde molte sfumature. Come abbiamo appurato in un approfondimento di qualche tempo fa dedicato proprio al dog grinning, dietro questa simpatica mimica facciale ci sarebbe molto altro da interpretare: un’intenzione di sottomissione attiva magari volta a ridurre un’aggressività percepita o temuta dall’esterno, un’imitazione del proprietario o amico umano, una strategia un po’ “ruffiana”. Allo stesso modo, un cane che muove la coda può essere allegro ma anche in una fase di stress, di crescente curiosità o aggressività. Addirittura, da alcuni studi è emerso che il significato dello scodinzolio potrebbe variare a seconda del lato verso cui la coda si muove, come in una sorta di comunicazione ancestrale tramandatasi tra i nostri amici sino ad oggi. Secondo gli esperti, un cane è da considerarsi socievole, contento e sereno quando lo scodinzolio è ampio e coinvolge tutto il corpo, fino ai fianchi.
Ma ci sono tanti altri segnali da tenere in considerazione.
Un cane appagato e che non sperimenta disagi di alcun tipo ha sicuramente un ottimo appetito e una buona propensione al movimento e alla corsa: certo, ci sono anche i pelosi più pigri o anziani che preferiscono godersi il relax ma, di base, è proprio attraverso la predisposizione all’attività fisica – anche solo intenzionale – che ci si può rendere conto del loro stato d’animo; un cane insoddisfatto, depresso o profondamente dolorante di certo non scatterebbe sulle zampe, ad esempio, alla vista del guinzaglio o di un biscottino. Occhio, però, agli eccessi: un cane che fa feste esagerate al tuo ritorno a casa o che si mostra troppo entusiasta della tua presenza potrebbe soffrire di ansia da separazione. In quel caso, non si può parlare di un quattro zampe pienamente felice, poiché incapace di godersi e ritagliarsi spazi di autonomia e indipendenza.
A ognuno il suo
Ogni cane è un mondo a sé e vive le proprie emozioni in modo diverso, questo è sicuro. Imparando a conoscere il tuo amico puoi coltivare delle abitudini che possano arricchire le sue giornate e renderle più appaganti: un premio goloso (magari a sfondo educativo, come approfondito nell’articolo dedicato al rinforzo positivo), la creazione di un rifugio esclusivo e sicuro dove possa rintanarsi quando preferisce e una lunga fase di coccole rilassanti rappresentano delle piccole gocce di felicità che possono davvero fare la differenza nella sua vita.