Cani e società: vi siete mai fermati a riflettere su quanto sia diventato importante il ruolo dei partner a quattro zampe in tanti ambiti delle nostre vite?

La passeggiata nel parco, le coccole sul divano, le più svariate esperienze che condividiamo: potremmo riempire pagine e pagine di ricordi, sentimenti e associazioni mentali che colleghiamo ai cani. Ma, in realtà, la loro presenza nel nostro quotidiano va molto oltre tutto questo. E ce ne rendiamo conto in ogni circostanza in cui il loro preziosissimo aiuto si rivela fondamentale.

Dai cani da salvataggio a quelli poliziotto

Il ruolo dei cani nella nostra società

Li abbiamo visti scavare fra le macerie dopo i terremoti per fiutare persone rimaste intrappolate; abbiamo esultato quando le unità cinofile da salvataggio in acqua hanno riportato a riva, sani e salvi, uomini, donne e bambini in pericolo; abbiamo premiato quei piccoli e caparbi Jack Russell che hanno sventato decine di esplosivi in insidiosi campi minati e i giudici di tutto il mondo sono riusciti ad assicurare tantissimi criminali alla giustizia grazie alle doti dei cani molecolari.

Ovviamente, tutti i cani che compongono questi “team” vengono sottoposti ad un lungo e specifico addestramento e gli esperti del settore selezionano con molta attenzione esemplari ed eventuali razze in base alle esigenze. Molti cani poliziotto, ad esempio, sono pastori tedeschi: animali molto ubbidienti, equilibrati ma anche coraggiosi e con un grande senso della difesa.

E commetteremmo un errore a pensare che tutto questo sia “una forzatura”: ci sono testimonianze storiche antichissime che raccontano la presenza dei cani nella nostra società sin dall’età della pietra e, in un dipinto dell’Ottocento, il pittore inglese Edwin Henry Landseer ha immortalato proprio il salvataggio di una bimba ad opera di un cane da riporto… un antenato volontario dei bagnini a quattro zampe di oggi!

Dai cani guida alla pet therapy

L’intelligenza e l’empatia dei cani riesce a fare la differenza anche in ambito sanitario. Le scuole che hanno cominciato a formare i cani guida per ciechi – inizialmente veterani della Prima Guerra Mondiale – risalgono agli anni ’20; momento storico in cui già si cominciò a percepire l’importantissimo ruolo anche psicologico che scaturiva dalla convivenza dell’uomo con questi animali; soprattutto in caso di gravi condizioni patologiche o stress post traumatico. Per arrivare a parlare di vera e propria pet therapy, però, ci è voluto ancora molto tempo.

Cani guida per ciechi Soltanto negli ultimi decenni, infatti, gli ospedali hanno imparato ad aprire le porte dei reparti (soprattutto pediatrici) ai quattro zampe e anche molte terapie per la salute mentale stanno “approfittando” del buon esito che può avere la convivenza con un cucciolo di cui prendersi cura. Ovviamente, anche in questi casi non si tratta di scelte e pratiche che possono essere fatte in maniera avventata: devono coinvolgere al 100% anche la volontà e la predisposizione dei pazienti, perché nessun bimbo impaurito dai cani potrebbe giovare della pet therapy, se non opportunamente seguito, esattamente come non tutti i soggetti psichiatrici possono rivelarsi una buona e sicura compagnia (e viceversa) per un piccoletto bisognoso di attenzioni.

Addestramento e dispositivi

In tutti questi ambiti, come anticipato, per i quattro zampe coinvolti è impossibile fare a meno di un’educazione impeccabile e di una fase di addestramento: un compito che viene assegnato esclusivamente ad esperti in grado di valutare ogni singolo esemplare e qualunque tipo di performance e interazione con gli umani.

Anche i dispositivi da utilizzare giocano un ruolo fondamentale: guinzagli, collari, pettorine e imbragature varie non solo rappresentano una garanzia di sicurezza per l’animale, ma sono strumenti importantissimi per poterlo gestire o richiamare in caso di pericolo o di imprevisti.

Insomma, le occasioni in cui i cani sanno rivelarsi indispensabili per la nostra stessa vita sono tantissime; ed è facile immaginare che, in una società sempre più complessa, diventeranno anche di più.