Quando un nuovo amico a quattro zampe varca la soglia di casa nostra è sempre una grande emozione. Un’emozione che, ben presto, deve accompagnarsi anche a cura, dedizione, amore incondizionato.

Ma c’è una cosa importantissima da fare, sin da subito: abituare il cane al guinzaglio. Nel modo più spontaneo e positivo possibile.

Il rapporto con questo strumento, lo abbiamo detto tante volte, deve essere scevro da stress e associazioni negative. Come orientarsi? E cosa mettere in pratica?

Autorevolezza e divertimento

Come abituare il tuo cane al guinzaglio

Assodato che il guinzaglio deve essere sempre associato a sensazioni positive, la prima cosa da sapere è che, per arrivare a questo accessorio, bisogna innanzitutto passare per il collare o la pettorina!

Insomma, un passo alla volta.

Che si tratti di un cucciolo o di un cane adulto, magari adottato al canile, l’impatto con un nuovo “aggeggio” da indossare è sempre interrogativo e diffidente: molti pet cominciano a divincolarsi, grattarsi, agitarsi; ma è questione di pochi minuti. Col passare del tempo (ore, a volte giorni), il nostro amico si renderà conto che non succede niente, che non ci sono pericoli da correre e dedicherà le proprie attenzioni ad altro, quasi “dimenticando” di indossare qualcosa.

A questo punto si può andare avanti e cominciare ad agganciare anche il guinzaglio. Con autorevolezza, certo, ma senza diventare aggressivi: il fine ultimo è mostrare quanto sia bello uscire, godersi una passeggiata all’aria aperta e, magari, conoscere altri cani e persone. Socializzare, per i nostri amici, è fondamentale: un tassello irrinunciabile della loro educazione.

Regola da non dimenticare mai: non instaurare una “gara al tiro“! Piuttosto, sì al rinforzo positivo (un biscottino o premietto che gli permetta di associare ai giusti comportamenti un riscontro positivo) e, ovviamente, all’esercizio della pazienza. Anche in questo caso, una buona routine ed il passare delle settimane faranno il resto.

Passeggiata al guinzaglio: la situazione ideale

Ma qual è il miglior scenario auspicabile per le nostre passeggiate quotidiane?

Sicuramente bisogna puntare ad una condizione di serenità assoluta: il nostro cane deve camminare, a guinzaglio allentato, al nostro fianco, quindi di lato, senza condurre (tirando in avanti) o restare indietro (impaurito e rallentato o, peggio, inchiodato sulle zampe). La parola chiave è “complicità“.

Un obiettivo che si può raggiungere nel tempo, premiando il cucciolo spesso (ogni volta che smette di tirare, quando il guinzaglio è “lento” o cammina tranquillamente al nostro fianco) e aumentando mano a mano il grado di difficoltà: i primi giretti, magari, saranno più brevi e immersi in contesti tranquilli; via via, si potranno frequentare zone sempre più caotiche e ricche di distrazioni, allungando anche il tempo della passeggiata.

Al contrario, ogni volta che il guinzaglio è teso o che il cane si mostra stressato bisogna fermarsi o addirittura fare un passo indietro. Soltanto in questo modo si può facilitare un’educazione che, in futuro, si trasformi in un vero e proprio stile di vita per il nostro amico.

Cani più testardi o timorosi

Naturalmente, ogni cane rappresenta un mondo a sé, per vissuto e indole: alcuni si mostrano più resistenti a questo tipo di educazione. In questi casi si può procedere un po’ più duramente, ponendosi proprio di fronte a loro al momento del guinzaglio teso (per instillare la retrocessione) o spostandoli all’indietro appoggiando la mano sullo sterno (evitando la gola).

Fermezza, ma anche fiducia: non bisogna impaurire il nostro cucciolo ma, anzi, mantenere un rassicurante contatto visivo e fargli capire che tutto questo è per il suo bene e la sua protezione.

Un piccolo sacrificio che ripagherà per tutta una vita!