Per i cani, quello della sverminazione è un passaggio obbligato. E non solo durante la vita da cuccioli, come si potrebbe pensare.

I nostri amici, infatti, mettono il naso un po’ ovunque e possono ritrovarsi anche a mangiare o leccare cose davvero poco raccomandabili. Ecco perché non bisogna mai abbassare la guardia ed imparare a riconoscere alcuni segnali.

La sverminazione dei cuccioli

Cani e sverminazione: tempi, info e costi

La sverminazione è una pratica farmacologica che permette l’eliminazione dei parassiti intestinali in maniera abbastanza semplice e senza troppe controindicazioni. Per i cuccioli è sempre consigliatissima, che si tratti di piccoletti nati in casa o in strada (figli di cagnoline randagie o di quartiere). Diverse tipologie di vermi e parassiti, secondo gli studi, vengono trasmessi proprio dalla madre (anche attraverso il latte), con il pericolo di creare problemi sin dallo stato fetale (crescita lenta) e di instillare disturbi gastrointestinali anche gravi o cronici. Oltretutto, esistono alcune varietà di ascaridi che possono passare anche all’uomo; tuttavia, si tratta di eventualità davvero molto rare.

In commercio sono disponibili moltissimi farmaci vermifughi ma, soprattutto quando parliamo di cuccioletti ancora molto giovani, la raccomandazione è di consultare il veterinario prima di prendere qualsiasi iniziativa: attraverso un check completo sarà possibile controllare le condizioni di salute e valutare l’ipotesi di un esame delle feci nell’ottica di prescrivere il prodotto più adatto. Molti non sanno, infatti, che sebbene la maggioranza degli antielmintici sia, ormai, ad ampio spettro, in alcuni contesti è necessario utilizzare farmaci più specifici, con principi attivi mirati in base al tipo di parassiti da debellare.

La prima sverminazione, in genere, viene effettuata entro i primi 20 giorni di vita del piccolo, continuando con un secondo ciclo dopo circa 20-25 giorni ed un terzo al raggiungimento delle 6-8 settimane. In questo modo si debellano non solo vermi veri e propri, ma anche uova e stadi larvali intermedi.

Una volta concluso tutto il percorso si potrà, poi, pensare al ciclo vaccinale, che è bene cominci soltanto quando il cucciolo è libero da parassiti e da qualunque altro potenziale problema. Ci si assicura, così, che il suo sistema immunitario sia pienamente efficiente e pronto a dedicarsi in maniera esclusiva a rispondere alla prima vaccinazione.

Parassitosi intestinale del cane: come accorgersene

Come accennato, la parassitosi intestinale del cane non è qualcosa con cui si confrontano solo i cuccioli. Anche gli adulti possono incorrere in questo tipo di problema. Le vie del contagio sono tantissime:

  • orale (ingestione di uova o larve – ingestione di un altro animale infetto);
  • transplacentare (madre infetta che trasmette i parassiti al suo cucciolo);
  • per penetrazione diretta delle larve attraverso la cute o i cuscinetti delle zampe.

Insomma, un cane che fa vita attiva e passeggia regolarmente all’aperto o magari ha a disposizione un giardino in cui divertirsi è sicuramente più a rischio; ecco perché i veterinari consigliano controlli delle feci periodici (che vanno raccolte per tre giorni poiché può capitare una presenza intermittente dei parassiti).

Addirittura, in qualche caso particolare, le larve di alcuni tipi di vermi possono restare quiescenti nell’organismo, attivandosi molto tempo dopo dal contagio in concomitanza di eventi traumatici o stressanti.

Ma, in generale, quali sono i segnali che devono metterci in allarme?

Ogni cane ha una storia a sé ed ogni parassita può creare problemi diversi. I sintomi più comuni di una parassitosi, ad ogni modo, sono:

  • dimagrimento improvviso e graduale;
  • diarrea;
  • dolore/gonfiore addominale;
  • anemia;
  • vomito e/o febbre;
  • occlusione intestinale.

Una cura semplice, economica ed efficace

Anche le parassitosi più serie, nella maggioranza dei casi, si risolvono con una cura a base di farmaci specifici; i contesti in cui si rende necessario ricorrere ad operazioni più invasive sono rarissimi. La collaborazione tra veterinario e proprietario, però, è fondamentale, perché i vermifighi vanno somministrati nelle giuste dosi e cadenze temporali per ottenere il miglior risultato possibile. Alla fine del ciclo, poi, sarà possibile fare un ultimo esame delle feci per controllare che tutto sia andato a buon fine.

Questi prodotti esistono in diverse formulazioni: compresse, pasta, spot-on, persino iniezioni. Sono facilmente reperibili e generalmente ben tollerati.

Il costo totale della sverminazione di un cane, in genere, non supera i 20-30 euro (a seconda del farmaco impiegato); a questa spesa vanno aggiunti i consulti veterinari e gli esami che, in ogni caso, essendo considerati di routine, risultano sempre piuttosto economici.