Al ritorno dalle vacanze, può capitare di scoprire i nostri quattro zampe come stanchi, mogi, abbattuti, intenti solo a dormire e a recuperare energie. Ma non c’è  preoccuparsi: non è certo questo il caso dei cani affetti da depressione!

Soprattutto in uno scenario di villeggiatura condivisa o nel quale i nostri amici abbiano potuto godere di scorribande all’aria aperta e ambienti differenti da quelli quotidiani, ritornare alla vita di tutti i giorni – proprio come accade a noi – può essere destabilizzante e, al contempo, un’occasione per ritrovare i propri angolini e odori preferiti per rilassarsi.

Le situazioni in cui bisogna attivarsi sono del tutto diverse.

Cani e depressione: cosa c’è di vero

Cani e depressione

Quando si parla di depressione canina bisogna tener presente che si tratta di un problema abbastanza differente da quello che affligge gli esseri umani. Nonostante questo, può maturare fino a diventare particolarmente grave e profondo: i cani abbandonati, ad esempio, spesso si lasciano morire d’inedia, impossibilitati a reagire a quanto accaduto, persino se portati in sicurezza all’interno di un canile. Insomma, è qualcosa di molto reale e concreto ma che si fonda su basi diverse da quelle umane che, spesso, sfociano nel pessimismo, nelle crisi esistenziali e in tutta una serie di componenti che finiscono per sommarsi e generare stati di passività e angoscia anche molto pesanti, in grado di influire sulla salute psicofisica.

Quello che si verifica nel cane è un vero e proprio cambiamento dell’umore che può scaturire da diversi fattori: da alcuni esperti, viene associato anche alla cosiddetta “tristezza stagionale“. Ma andiamo per gradi.

I segnali

Quando i cani cominciano a soffrire di depressione manifestano diversi segnali, a volte isolati e a volte concomitanti:

  • dormono più del solito;
  • sono poco reattivi, anche per andare in passeggiata;
  • sentono meno impellente il desiderio e l’istinto di mangiare (persino le loro leccornie preferite);
  • non si godono le carezze e le coccole né riescono ad interagire con interesse con altre persone o altri cani durante le uscite.

In sostanza, è come se il loro temperamento si affievolisse fino a diventare quasi completamente passivo.

Le cause

Le cause dell’insorgenza di una problematica del genere possono essere tantissime: a volte, anzi, dietro una sospetta depressione possono annidarsi dei radicati problemi comportamentali che vanno opportunamente indagati con il veterinario comportamentalista. Ad esempio, tutti i sintomi elencati in precedenza possono manifestarsi al contrario, nel senso che il cane può diventare aggressivo, iperattivo e iper-reattivo, può faticare ad addormentarsi o persino digrignare continuamente i denti come in una perenne masticazione. Uno scenario del genere descrive tutt’altro che un panorama depressivo.

In altri contesti, possiamo ritrovarci di fronte alla “depressione invernale“: quando la pioggia comincia ad incalzare, le giornate si accorciano e gli impegni quotidiani e lavorativi ci risucchiano di nuovo tutto il tempo libero, è chiaro che i nostri amici possano risentirne, soprattutto ritrovandosi più spesso a casa da soli.

Ancora, bisogna ricordare che i cani sono animali molto abitudinari per cui un cambiamento della routine domestica può avere un impatto decisivo sulla loro psiche: l’arrivo di un figlio, un trasferimento, l’allontanamento di un familiare, un lutto, la mancanza improvvisa di stimoli o persino un’importante variazione dell’orario di lavoro o delle attività che si spendono in autonomia fuori casa.

Infine, è importante tenere sempre presente che – per quanto la nostra comunicazione con loro possa essere strutturata ed efficiente – i nostri cani non sono in grado di parlarci e di riferirci, ad esempio, un malessere: e questo può implicare delle fasi di “depressione”, di cambio comportamentale che, però, per noi si rivelano utilissime per capire che c’è qualcosa che non va e, quindi, tempestivamente intervenire.

Qualche consiglio

Al di là delle considerazioni già fatte in merito al consulto di un veterinario e/o di un comportamentalista che abbia le qualifiche giuste per scoprire cosa stia effettivamente succedendo ai nostri amici, ci sono varie strategie che si possono sperimentare per stimolarli; a patto, ovviamente, che siano in salute e non interessati da qualsivoglia disturbo.

Il segreto è coltivare la relazione che ci unisce al nostro cane, ritrovando tutto quello che può essere passato in secondo piano e offrendo alle sue giornate nuove esperienze e stimoli, fisici e mentali. Lasciargli un giochino scacciapensieri (ad esempio, kong e altri rompicapo contenenti premietti food) quando siamo via, allungare i tempi della passeggiata o ritagliarci dei nuovi momenti di considivisione – dentro e fuori casa – sono tutti stratagemmi che possono fare la differenza nella giornata di un quattro zampe. E, con un po’ di pazienza, riservano anche degli ottimi risultati.